La prestigiosa scuola di vela propone corsi settimanali per bambini e adulti. Il direttore: «Educhiamo anche al rispetto dell’ambiente»
Una volta a bordo capisci subito che sarà un’avventura da togliere il fiato. Le vele spiegate e lo scafo che si infila maestoso tra le onde increspate dal vento di maestrale, al pieno lasco per provare l’ebbrezza di correre veloci sull’acqua. Non esistono parole sufficienti per descrivere le emozioni che si provano in questo meraviglioso sport che ha, però, sicuramente bisogno di validi maestri. Perché la vela non essendo uno sport come gli altri, deve tener conto, infatti, degli elementi naturali che rendono ogni uscita diversa dall’altra.
A Porto Cervo presso lo Yacht Club Costa Smeralda è attiva da oltre 40 anni, dal 1978, una prestigiosa scuola di vela che nel tempo ha formato tre generazioni di velisti. «In questi anni abbiamo svolto più di centocinquanta corsi. Molti dei miei allievi che tenevo per mano a sei anni ora mi portano i loro figli. È una cosa bellissima» spiega il direttore della scuola, Franco Pistone.
La scuola, riconosciuta dalla Federazione Italiana Vela, può contare su una ventina di derive e propone corsi settimanali per bambini e adulti che possono imparare anche su piccoli cabinati come i J24. «La nostra attività si concentra molto sui bambini e per questo abbiamo attivato anche un servizio navetta che va a prendere i piccoli velisti a casa e li riaccompagna una volta finita la lezione. Durante l’arco della settimana è prevista, poi, una lezione di educazione ambientale» prosegue pistone. Vela e tutela dell’ambiente continuano dunque a viaggiare paralleli nel solco tracciato dallo Yacht Club e dalla One Ocean Foundation. Nel frattempo è stata anche attivata la foresteria che potrà ospitare i velisti in erba: «È un progetto che inseguiamo da diversi anni e che oggi vediamo realizzato con grande soddisfazione. Questo ci consentirà anche di formare i miei assistenti per il futuro creando anche nuove opportunità lavorative per il territorio» conclude il direttore della scuola.
Davide Mosca