I dati resi pubblici dal Cipnes Gallura dimostrano quanto sia importante questo settore in Regione
La Marina di Porto Cervo al primo posto per ricavi nel turismo nautico. Quando sono i numeri a parlare c’è davvero poco da discutere. La nautica in generale rappresenta la quinta azienda in Sardegna per fatturato, con ricavi che vanno oltre 400 milioni di euro e che garantiscono un lavoro a 2.250 addetti. Per avere questi dati si sono presi i bilanci del 2022 delle aziende del settore. Il Cipnes Gallura ha stretto quindi una collaborazione con UniOlbia per un analisi chirurgica dedicato a questo mercato in modo da capire quanto tutto questo incida concretamente sul territorio sardo.
In totale sono 1.885 le aziende della filiera che contribuiscono a dare valore all’economia sarda. A Olbia sono invece 85 le imprese attive nella nautica che rappresentano il 13,7% delle 620 società del distretto del Cipnes.
L’industria nautica in Sardegna non si ferma in un singolo settore ma tocca ogni aspetto della filiera della cantieristica, dalla costruzione, il refit al rimessaggio. I ricavi nelle costruzioni sono arrivati a 55 milioni con benefici per 243 addetti. Nel caso invece del refit e delle riparazioni il dato cresce a 65,3 milioni di euro. Il che si traduce in 437 posti di lavoro e in benefici in termini di export (26,4milioni di erro nel 2023). Gli yacht sono stati acquistati da clienti da ogni parte del mondo: Isole Cayman, Malta, Francia, Emirati Arabi Uniti, Panama, Stati Uniti.
Non solo. La nautica coincide con un altro fiore all’occhiello della Sardegna, ovvero il turismo. Due settore strettamente connessi come si evince dai numeri. I ricavi del turismo nautico si attestano intorno ai 172,1 milioni di euro per un totale di 1.246 lavoratori. Tra le prime 5 aziende troviamo la Marina di Porto Cervo con 16 milioni e 343 mila euro di fatturato. A seguire la Marina di Porto Rotondo, North Sardinia Sail e la Marina di Portisco. Per quanto riguarda i guadagni del commercio i numeri sono ancora più importanti: 110,1 milioni e 324 addetti.
Riccardo Lo Re