Una settimana di eventi, summit, incontri che vedranno relatori internazionali confrontarsi sui temi della sostenibilità e delle problematiche legate al futuro del mare e dei suoi “abitanti” sempre più in pericolo di sopravvivenza
È stata presentata martedì 7 maggio la terza edizione della One Ocean Week Milano che andrà in scena dal 3 al 9 giugno. Una iniziativa che nei precedenti anni è stata in grado di attirare migliaia di persone coinvolgendole in tante attività volte alla sensibilizzazione e alla conoscenza delle problematiche che affliggono i nostri mari. La conferenza stampa, nel corso della quale sono stati illustrati tutti i dettagli, si è tenuta nelle sale dell’Acquario civico di Milano alla presenza dei relatori Jan Pachner – Segretario generale OOF, Elena Grandi – Assessore all’Ambiente Comune di Milano, Riccardo Bonadeo – presidente One Ocean Foundation, Anna Scavuzzo – Vicesindaca di Milano, Giulio Magni – direttore operativo OOF. Incontri, eventi, laboratori didattici, al fine di sensibilizzare le aziende, i giovani e il grande pubblico sul valore dell’oceano. Anche questa edizione, resa possibile anche grazie al supporto del comune di Milano ai terrà in diverse location significative della città. Tra queste l’università Bocconi, riconosciuta come il campus più sostenibile al mondo; la Darsena, trasformata in un suggestivo teatro sull’acqua che enfatizza la connessione diretta dell’acqua con l’ambiente urbano; la Triennale e i Musei Civici, luoghi che sottolineano l’importanza di integrare l’arte e la scienza nelle discussioni che riguardano l’oceano. Insieme, queste location non solo ospiteranno gli eventi, ma diventeranno esse stesse espressioni di un impegno collettivo per un futuro più sostenibile e responsabile. Tutti luoghi scelti non solo per la bellezza architettonica, ma anche per il valore storico e per una sorta di legame con i valori della sostenibilità e della conoscenza ambientale. La One Ocean Week sarà un settimana di eventi con ingressi completamenti aperti al pubblico e non mancheranno anche personaggi noti dello portacolori italiani nella promozione dell’amore per il mare. L’evento di quest’anno avrà, come del resto le passate edizioni, una caratura internazionale grazie alla promozione della campagna World Oceans Week 2024, che consentirà di avviare delle importanti partnership con diverse città del mondo, a partire da New York. Dal 4 giugno, poi, al via la Blue Economy Summit in programma nell’aula a magna dell’Università Bocconi, dove prenderanno la parola i più influenti leader ed esperti internazionali provenienti dai settori scientifico, istituzionale, imprenditoriale e finanziario. Tra i moderatori ci sarà il volto del programma televisivo Kilimangiaro, Camilla Raznovich, che incalzerà con le sue domande i relatori internazionali del calibro di Kilaparti Ramakrishna, massimo esperto in politiche ambientali globali e cambiamento climatico, Ralph Chami, co-fondatore di Blue Green Future, e Carlos Duarte, professore al King Abdullah University of Science and Technology in Arabia Saudita, che discuteranno del valore del capitale naturale blu per la salvaguardia del pianeta. Tra gli ospiti sono, poi, in programma Mere Takoko, discendente delle nazioni tribali della Nuova Zelanda, specializzata in cambiamenti climatici e sviluppo delle tribù indigene, che esplorerà il ruolo delle conoscenze e dei valori indigeni nella gestione degli oceani, Minna Epps, responsabile Programma Oceano della UCN (Unione Internazionale per la conservazione della natura) discuterà dell’importanza del capitale naturale blu.
Ancora, Vincent Doumizel, Senior Advisor for Ocean presso il Global Compact delle Nazioni Unite, illustrerà la sorprendente importanza delle alghe nell’economia legata agli oceani e negli stessi giorni presenterà alla Centrale dell’acqua di Milano l’edizione italiana del suo ultimo libro “The Seaweed Revolution”. Per quanto riguarda gli ospiti italiani ci saranno Marco Tronchetti Provera, Stefania Lallai, Andrea Illy, Mirella Amalia Vitale e Stefano Ottolini, autorevolissime voci che offriranno una prospettiva preziosa sull’interazione tra le aziende e la sostenibilità oceanica.
Davide Mosca