I numeri dell’Ufficio studi della Camera di commercio legati agli scambi tra l’Isola e l’estero
Ci sono due chiavi di lettura dei dati della Camera di commercio di Sassari. Calano gli scambi commerciali con l’estero, ma allo stesso tempo aumentano drasticamente le vendite di navi e imbarcazioni. È questa la situazione al momento descritta dall’organizzazione che tiene conto di una serie di fattori e indicatori per mostrare il trend isolano e del Nord Sardegna.
Partiamo allora dalle note positive che riguardano in particolare il settore nautico. L’industria, stando all’analisi dei dati pubblicati dall’Ufficio studi della Camera di commercio, non solo regge ma ha avuto un vero e proprio boom per quanto riguarda gli acquisti di barche. Lo dicono i numeri. Nel 2020 il saldo è di 3 milioni di euro, ma lo scorso anno le vendite sono state quantificate attorno ai 26 milioni di euro. Una crescita più che esponenziale che mostra un interesse evidente verso il settore nautico. A colpire la presenza tra i partner commerciali delle Isole Cayman con oltre 7,5 milioni di imbarcazioni venduti nel 2023. Seguono Nazioni come Malta, dove si è passati da 485mila euro nel 2022 a oltre 6 milioni nello scorso anno, e Panama, con barche del valore di 2 milioni che sono partite verso lo Stato dell’America centrale.
“Si rilevano interessanti ambiti in crescita, come la nautica e la tenuta di filiere storiche”, afferma il presidente della Camera di Commercio di Sassari Stefano Visconti come riportato dall’Ansa.
Guardando invece il bicchiere mezzo vuoto, i datti sull’evoluzione dell’interscambio commerciale della Sardegna con i mercati esteri nel quinquennio 2018-2023 mostrano un decremento sia per le esportazioni (-24,2%) che per le importazioni (-21,3%). Nel caso delle esportazioni si è visto un calo di 2,2 miliardi di euro rispetto al 2022. Diminuzione anche nel campo delle importazioni con 2,6 miliardi di euro in meno rispetto al 2022. Ciò nonostante, il bilancio tra esportazioni e importazioni ha mostrato un miglioramento rispetto all’anno scorso, con un disavanzo di quasi 3 miliardi di euro.
Riccardo Lo Re
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